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Porto – Juventus : comparazione quote scommesse
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QUI PORTO:
La società portoghese vive un momento roseo dal punto di vista economico. Dopo quattro anni vissuti sotto ferrea osservazione del rispetto del fair play finanziario della UEFA, il Porto ha messo a bilancio ben 35 milioni di positivo, sfruttando diritti tv, cessioni e proventi UEFA: il miglior risultato dal 2010.
Scacciati i fantasmi del fpf, la squadra allenata da Conceição ha bisogno di riabbracciare il successo, dopo essere incappata in un periodo di pareggite: tra coppa e campionato è reduce da quattro X consecutivi. Lo scotto i dragões lo stanno pagando nella graduatoria della Primeira Liga, dove la rincorsa alla vetta detenuta dallo Sporting Lisbona sembra già fuori portata. A pesare è stata soprattutto l’ultima sfida con il fanalino di coda Boavista, terminata 2-2, con il Porto che – in casa – si è prima ritrovato in doppio svantaggio, poi è riuscito a rimontare e, addirittura, si è visto annullare il gol del sorpasso dal var proprio allo scadere, dopo aver fallito un calcio di rigore.
L’entusiasmo, però, sebbene non sia dei migliori, deve tornare a mille se i biancoblu intendono farsi valere contro la Juve. In effetti, non può essere assolutamente dimenticato quanto di buono hanno compiuto i ragazzi di Conceição nel girone C: 13 punti; ottavi di finale centrati per la quarta stagione consecutiva; appena 3 reti incassate – tutte all’esordio in casa del City -, seguite da ben 5 clean-sheet di fila. Insomma, il Porto è una squadra solida, che fa del centrocampo la propria arma migliore: Sergio Oliveira è all’apice della propria carriera e segna con regolarità; Corona è la pedina tattica più importante sull’esterno. Davanti, invece, insieme a Marega, si sta affermando Taremi, iraniano classe ’92, in gol proprio contro il Boavista (3° gol consecutivo). Ecco quattro pedine da non sottovalutare nello scacchiere di Conceição, che si riproporrà con il 4-4-2. Da sottolineare anche la presenza di Marchesìn tra i pali, dopo un girone di UCL da urlo, e di Pepe – recuperato – in difesa. Otavio, non al meglio, e Felipe Anderson partono dalla panchina.
QUI JUVENTUS:
Più che zebrata, la Juventus targata Pirlo è camaleontica. La compagine italiana, stravolta tatticamente e non solo rispetto alle ultime annate, ha sicuramente trovato maggiore stabilità tattica e di risultati rispetto agli albori di questa stagione, a sèguito di estenuanti sperimentazioni. Il roster bianconero, indiscutibilmente tra i più validi della competizione, però, per attecchire e risultare efficace in Champions - oltre che in campionato - ha bisogno di conoscere quella continuità che, ogni volta sembrava fosse concretamente raggiunta, si è continuamente nascosta alle spalle di prestazioni scialbe, incolori e deludenti.
Dopo la pesante sconfitta in campionato contro l’Inter, la Juventus aveva inanellato 7 vittorie consecutive ed un pareggio - proprio contro l’Inter, valido la qualificazione alla finale di coppa - tra campionato e Coppa Italia. Tanti sorrisi, grande rincorsa ai vertici del campionato e poi… lo scivolone. Nella trasferta di Napoli – persa 1-0 con gol di Insigne – la Juve ha compiuto un bel passo indietro, specialmente dal punto di vista dell’interpretazione tattica. Idee confuse nel primo tempo; squadra disordinata ma più creativa nella ripresa, ma il risultato dell’assedio finale è stato nullo. Ecco, dunque, la chiave di cui necessita la formazione juventina per tornare al successo: l’equilibrio.
Pirlo, che ama variare tra 4-4-2 e 3-4-1-2 a seconda che la sua squadra si trovi in fase di non possesso o in quella di impostazione, spera di recuperare delle pedine fondamentali. Cuadrado è uscito malconcio dalla sfida di Napoli, rimediando una lieve lesione al bicipite femorale della coscia destra che lo terrà fermo ai box per qualche settimana. Pirlo dovrà fare a meno anche di Dybala e, soprattutto, Arthur. Ramsey ha recuperato, ma solo per la panchina. Ha dato forfait all'ultimo, invece, anche Bonucci, che dunque viene sorpassato nel ballottaggio da Chiellini, che affiancherà De Ligt, con Danilo a destra e A. Sandro a sinistra. A centrocampo dovrebbero tornare Rabiot e Bentancur. Chiesa è certo del posto a destra, mentre a sinistra è ballottaggio Mckennie-Bernardeschi-Kulusevski, con il primo favorito. Davanti c’è il tandem Morata-Ronaldo, anche se Kulusevski insidia lo Spagnolo.
JUVE: PER CENTRARE I QUARTI SERVE CONTINUITA’
Allo stadio Do Dragao di Porto è di scena una frizzante sfida di andata di ottavi di finale. A scontrarsi sono il Porto di Conceição e la Juventus di Pirlo. I padroni di casa sono – esclusivamente dal punto di vista economico - nel miglior periodo dell’ultimo decennio. Nella Primeira Liga, invece, hanno perso terreno, cedendo dinnanzi alla supremazia dello Sporting Lisbona. Non va assolutamente dimenticato, però, l’equilibrio con cui i dragões si sono appropriati – senza troppe fatiche – della qualificazione, concludendo il girone C a ben 13 punti, dietro solo al Man City. D’altro canto, la Juventus ha scavalcato il Barcellona in vetta al girone G, all’ultima giornata. La formazione torinese, proprio quando sembra all’apice del completamento del proprio processo di formazione, disattende sovente le aspettative, palesando un’involuzione. Inutile sottolineare come la doppia sfida col Porto potrebbe positivamente o negativamente segnare l’intera stagione dei bianconeri.